Differenza tra RSPP e ASPP dai Compiti alla Formazione – La Guida

Differenza tra RSPP e ASPP dai Compiti alla Formazione – La Guida

Il Decreto Legislativo 81/08, più comunemente noto come “Testo Unico della Sicurezza”, ha introdotto una serie di misure volte a proteggere i lavoratori dai rischi connessi alle loro attività lavorative. Tra queste azioni vi è l’istituzione di due figure chiave per la sicurezza sul lavoro: l’ASPP e il RSPP. Sebbene il loro ruolo sia simile, esistono alcune importanti differenze tra queste due importanti figure. 

All’interno di questo articolo analizziamo nel dettaglio la differenza tra RSPP e ASPP definendo nel dettaglio i loro compiti e la formazione necessaria per ricoprire entrambi i ruoli.

Prima di iniziare con la spiegazione nel dettaglio, mi presento: sono Vincenzo e ho lavorato per oltre 20 anni come responsabile della sicurezza nelle aziende. Ho creato questo portale per aiutare professionisti e aziende ad orientarsi nel mondo della sicurezza sul lavoro, così da garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori ed adeguarsi alle normative di legge.

Chi sono RSPP e ASPP?

Nell’ambito del loro impegno per la sicurezza, i datori di lavoro in Italia sono tenuti a nominare un Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) e, se necessario, uno o più  Addetta al Servizio di Prevenzione e Protezione (ASPP). 

Il RSPP è responsabile dello sviluppo e dell’attuazione della politica aziendale in materia di sicurezza, mentre l’ASPP è incaricato di svolgere i compiti operativi relativi alla sicurezza. Entrambe le posizioni richiedono una formazione adeguata, che deve essere rinnovata ogni cinque anni. 

Assicurandosi che il RSPP e l’ASPP siano adeguatamente formati, i datori di lavoro possono contribuire a creare un luogo di lavoro sicuro e salutare per i propri dipendenti.

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I requisiti per diventare RSPP

I requisiti per diventare RSPP sono descritti all’interno dell’articolo 32 del D.Lgs. 81/2008. Per essere nominato, il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (sia interno che esterno) deve possedere: 

  • Un titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria superiore;
  • Un attestato di frequenza, con verifica dell’apprendimento, a specifici corsi di formazione adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle attività lavorative; 
  • Un’esperienza nel ruolo di RSPP di almeno 6 mesi (anche in assenza del titolo di studio); 
  • Essere in possesso dell’attestato di aggiornamento quinquennale. 

Questi requisiti sono necessari per garantire un’adeguata gestione dei rischi aziendali.

I requisiti per diventare ASPP

Per ricoprire il ruolo di Addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione (ASPP), è necessario soddisfare i seguenti requisiti: 

  • Aver completato l’istruzione secondaria, 
  • Aver terminato con successo corsi di formazione specifici relativi ai rischi sul posto di lavoro e possedere un certificato che attesti il completamento di un corso sulle misure preventive dei rischi, tra cui l’ergonomia e lo stress lavoro-correlato. 

Questi corsi sono importanti per imparare a comunicare correttamente all’interno di un’azienda, a gestire la prevenzione e la gestione dei rischi e a stabilire rapporti di lavoro corretti. 

Con questi certificati e qualifiche, un individuo sarà in grado di ricoprire adeguatamente il ruolo di ASPP nel proprio posto di lavoro.

La formazione per ASPP e RSPP

Analizziamo ora nel dettaglio i requisiti di formazione previsti per le due figure di ASPP e RSPP.

I corsi da seguire per diventare RSPP

I corsi di formazione per RSPP sono progettati per aiutare i dipendenti a imparare a svolgere le funzioni di RSPP in azienda.

I contenuti del corso sono definiti dagli Accordi Stato-Regioni e i moduli da superare sono i seguenti: 

  • Modulo A – Corso base per lo svolgimento della funzione di RSPP, della durata di 28 ore; 
  • Modulo B – Corso comune a tutti i settori produttivi, della durata di 48 ore; 
  • Modulo C – Corso finalizzato all’acquisizione di competenze/abilità per la gestione della sicurezza in azienda, della durata di 24 ore.

Il modulo A può essere seguito anche in modalità e-learning, mentre i moduli B e C possono essere erogati solamente in presenza.

L’Accordo Stato-Regioni del 7 luglio 2016 prevede che i responsabili dei servizi di prevenzione e protezione (RSPP) frequentino un corso di aggiornamento quinquennale della durata minima di 40 ore, erogabile anche in modalità eLearning.

Il quinquennio decorre dalla data di completamento del Modulo B e/o dalla data di conseguimento del diploma in una delle classi di esonero previste dalla normativa. Se un RSPP non completa il suo aggiornamento formativo entro cinque anni, perde i requisiti e quindi non può più ricoprire tale ruolo.

I corsi da seguire per diventare ASPP

I corsi di formazione ASPP sono composti dai seguenti moduli: 

Pertanto, la formazione di base per gli ASPP è simile a quella per gli RSPP, con l’eccezione del modulo C (che non deve essere seguito).

Dopo aver completato tutti i moduli di formazione, gli ASPP riceveranno un certificato di frequenza valido per 5 anni.

L’Accordo Stato-Regioni del 7 luglio 2016 prevede che tutti gli Addetti ai Servizi di Prevenzione e Protezione (ASPP) debbano frequentare un corso di aggiornamento quinquennale della durata minima di 20 ore. 

Il periodo di cinque anni decorre dalla data di completamento della formazione iniziale dell’ASPP, che deve includere il Modulo B e/o dalla data di conseguimento del diploma in una delle classi di esenzione previste dalla normativa. 

Il corso di aggiornamento per gli ASPP riguarda gli sviluppi significativi della tutela della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro e della legislazione vigente, nonché le innovazioni nel campo delle misure di prevenzione e protezione e dei fattori di rischio. 

Per completare il corso di aggiornamento, gli ASPP possono scegliere di frequentare i corsi programmati offerti da varie istituzioni, oppure possono optare per la modalità eLearning tramite corsi online

Dopo aver completato con successo il corso di aggiornamento, gli ASPP potranno mantenere la loro certificazione e continuare a lavorare nel campo della prevenzione e della protezione.

L’aggiornamento per RSPP e ASPP: le differenze

Sia RSPP che ASPP devono partecipare a corsi di aggiornamento con cadenza quinquennale, tuttavia la differenza tra le due figure riguarda il monte ore minimo di aggiornamento previsto dalla normativa: mentre per RSPP si tratta di 40 ore da svolgere nel corso del quinquennio, per ASPP l’obbligo è di sole 20 ore.

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La nomina di RSPP e ASPP: come avviene e differenze

Analizziamo nel dettaglio come avviene la nomina di RSPP e ASPP e quali sono le differenze tra le due figure.

La nomina del RSPP

Il RSPP è nominato, obbligatoriamente, dal datore di lavoro (art.17, comma 1, lett b), che non può delegare questo compito.

La nomina del RSPP avviene attraverso l’utilizzo di un apposito modulo che deve essere firmato dal datore di lavoro e dal RLS per accettazione.

Il ruolo di RSPP può essere assegnato a:

  • A un lavoratore interno all’azienda in possesso dei requisiti descritti nell’art. 32 dlgs 81/2008;
  • A un professionista esterno all’azienda in possesso dei requisiti descritti dall’art. 32 dlgs 81/2008;
  • Al datore di lavoro (solo in alcuni casi).

La nomina dell’ASPP

Il ruolo di ASPP può essere ricoperto da una figura interna all’azienda o esterna esattamente come per l’RSPP. 

A volte, infatti, i dipendenti non possiedono le competenze e i requisiti minimi, come corsi di formazione o lauree, per cui, non potendo ricoprire il ruolo, diventa indispensabile rivolgersi a consulenti esterni in possesso di tali requisiti. 

In questo senso, solitamente l’ASPP viene nominato dal datore di lavoro, spesso condividendo la scelta con il responsabile del servizio di prevenzione e protezione RSPP, ma comunque sempre previa consultazione obbligatoria del RLS, come previsto dal Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro. 

Non esiste un numero fisso di addetti necessari per questa posizione, poiché dipende dalle caratteristiche dell’azienda. Tuttavia, in generale, uno o più ASPP vengono nominati all’interno delle grandi aziende, nelle aziende con filiali o negli istituti scolastici che rispondono a un ufficio centrale.

La differenza tra RSPP e ASPP dal punto di vista dei compiti

Vediamo la differenza tra RSPP e ASPP dal punto di vista dei compiti che devono essere svolti da ciascuna figura.

Le mansioni del RSPP

Il RSPP è un professionista che, per conto del datore di lavoro, è tenuto a garantire il rispetto delle disposizioni del D.Lgs. 81/08, nonché ad assicurare che le misure preventive e protettive adottate siano adeguate ed efficaci. 

Il RSPP deve inoltre possedere conoscenze generali sui principi di igiene, medicina e antincendio, primo soccorso, ergonomia e psicologia, per poter attuare tali precauzioni sul luogo di lavoro. 

Inoltre, deve essere aggiornato sui nuovi rischi derivanti dall’innovazione tecnologica e sui cambiamenti organizzativi che possono determinare nuovi o maggiori rischi. 

Il RSPP può quindi essere considerato il vero responsabile della sicurezza all’interno dell’azienda.

Le mansioni dell’ASPP

L’Addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione dei Lavoratori (ASPP) ha il compito di: 

  • Elaborare il documento di valutazione dei rischi; 
  • Elaborare le misure preventive, protettive e di controllo delle procedure di sicurezza da includere nella valutazione dei rischi; 
  • Proporre l’uso di Dispositivi di Protezione Individuale adeguati all’attività svolta;
  • Informare e formare i lavoratori in base ai fattori di rischio del loro lavoro dando loro istruzioni adeguate secondo l’art. 36
  • Partecipare (ma non è un obbligo) alle riunioni periodiche di sicurezza insieme a datore di lavoro, RSPP, RLS e medico competente; proporre e organizzare programmi di formazione e informazione.

Tutti questi compiti sono importanti per mantenere un ambiente sicuro per i lavoratori in qualsiasi tipo di luogo di lavoro. La consapevolezza dei rischi potenziali e l’adozione di misure di prevenzione consentono di evitare gli infortuni e di garantire ai lavoratori la sicurezza sul lavoro.

Sebbene l’operato dell’ASPP debba comunque essere supervisionato dal responsabile RSPP e dal coordinatore per la sicurezza, è il datore di lavoro che deve farsi garante dell’operato di entrambi. 

Affinché ciò avvenga in modo efficiente, è essenziale la collaborazione tra ASPP e RSPP, che devono rendere conto costantemente l’uno all’altro e al proprio datore di lavoro. 

Il numero ideale di addetto ASPP e RSPP in relazione alle dimensioni e alla natura di un’azienda può variare, ma è essenziale che siano presenti un numero sufficiente di persone in entrambi i ruoli per mantenere una vigilanza efficace. Assicurandosi che le responsabilità di queste posizioni siano svolte in modo efficace, i datori di lavoro possono contribuire a creare un ambiente di lavoro più sicuro per tutti.

Le responsabilità del RSPP e quelle dell’ASPP

Nel Decreto 81/2008, spesso più che al singolo RSPP o ASPP si fa riferimento genericamente al “servizio di protezione e prevenzione”, che ha il compito di: 

  • Identificare i fattori di rischio, 
  • Valutare i rischi e individuare le misure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro, secondo le diverse organizzazioni aziendali; 
  • Elaborare le misure preventive e protettive e i sistemi di controllo di tali misure;
  • Redigere le procedure di sicurezza per le diverse attività aziendali; 
  • Proporre i programmi di informazione e formazione dei lavoratori; 
  • Partecipare alle consultazioni e alla riunione periodica per la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro; 
  • Fornire ai lavoratori le opportune informazioni elencate nell’articolo 36. 

Inoltre, gli RSPP sono soggetti a diversi rischi giuridici.

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FAQ su RSPP e ASPP

Vediamo ora alcune domande frequenti che gli utenti si pongono spesso nel momento in cui cercano informazioni a riguardo di RSPP e ASPP.

Che differenza c'è tra RSPP e ASPP?

Il RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione) deve essere obbligatoriamente designato dal datore di lavoro, che può anche ricoprire personalmente l’incarico. 

L’ASPP (Addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione) può essere designato tra i dipendenti dell’azienda. 

Entrambe le figure fanno parte del Servizio di Prevenzione e Protezione che è responsabile dell’attuazione della politica di sicurezza definita dal datore di lavoro, nonché dell’identificazione dei rischi e della proposta di misure per mitigarli o eliminarli.

Chi può diventare ASPP?

Per diventare un ASPP, è necessario avere un diploma di scuola superiore o un titolo equivalente. La persona deve inoltre completare con successo corsi di formazione specifici relativi ai rischi presenti sul luogo di lavoro e alle attività lavorative svolte. Successivamente, è necessario seguire dei corsi di aggiornamento di almeno 20 ore ogni 5 anni.

Chi può diventare RSPP?

Il RSPP è una figura professionale riconosciuta dal D.Lgs. 81/08, che si occupa della Gestione della Salute e della Sicurezza nei luoghi di lavoro. Il RSPP deve possedere specifici titoli di studio e frequentare specifici corsi di formazione sulla prevenzione dei rischi, sulla gestione delle attività tecnico amministrative, sulla comunicazione in azienda e sulle relazioni sindacali. 

Il ruolo del RSPP è quello di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori attraverso l’individuazione dei rischi e l’attuazione delle misure idonee a contrastarli. Inoltre, il RSPP deve promuovere una cultura della sicurezza sul luogo di lavoro, sensibilizzare i lavoratori sull’importanza di seguire le procedure di sicurezza e fornire supporto in caso di incidenti o emergenze. 

Infine, il RSPP deve tenersi aggiornato sulle novità legislative e regolamentari in materia di salute e sicurezza, per garantire sempre condizioni ottimali sul luogo di lavoro. A questo scopo, è obbligatorio seguire dei corsi di formazione di almeno 40 ore ogni cinque anni.

Quali sono i compiti dell'ASPP?

L’ASPP deve: 

  • Indicare le possibili fonti di rischio all’interno del luogo di lavoro; 
  • Progettare tutte le necessarie misure di prevenzione, protezione e controllo riguardo a ciascun tipo di rischio nel rispetto delle risorse umane; 
  • Sviluppare e preparare tutte le procedure di sicurezza conseguenti.

Quali sono i compiti del RSPP?

Il RSPP è il responsabile dei servizi di prevenzione e protezione all’interno di un’azienda. È responsabile del coordinamento di tutte le attività relative alla sicurezza e alla salute, nonché alla tutela dell’ambiente. 

Il RSPP deve possedere le competenze e le qualifiche professionali necessarie, come stabilito dall’articolo 32 del Testo Unico sulla Sicurezza. Inoltre, deve essere autorizzato dal datore di lavoro a svolgere i propri compiti. 

Tale figura risponde al datore di lavoro ed è responsabile di garantire che tutti i dipendenti siano consapevoli dei rischi connessi al loro lavoro e adottino le precauzioni del caso. 

Inoltre, il RSPP coordina il lavoro di tutti gli esperti di sicurezza all’interno dell’azienda e si tiene aggiornato sulle modifiche legislative. Infine, è responsabile dell’esecuzione di indagini in caso di incidenti o inconvenienti.

Quando è necessario un ASPP in azienda?

L’ASPP è una figura di supporto nominata dal datore di lavoro, che può essere interna o esterna all’azienda. Il ruolo principale dell’ASPP è quello di aiutare e coordinare le attività del Servizio di Prevenzione e Protezione aziendale. 

Non esiste un numero fisso di dipendenti necessari per questa posizione, poiché dipende dalle caratteristiche dell’azienda. Tuttavia, in generale, uno o più ASPP vengono nominati nelle grandi aziende, nelle aziende con filiali o negli istituti scolastici che rispondono a un ufficio centrale. 

L’ASPP svolge un ruolo importante nel garantire la sicurezza del luogo di lavoro e nel promuovere una cultura della prevenzione all’interno dell’azienda.

Quando è necessario un RSPP in azienda?

Il RSPP è una figura obbligatoria per ogni azienda, indipendentemente dal numero di dipendenti e dal rischio connesso al lavoro svolto all’interno dell’impresa. Tale figura deve essere nominata con contratto scritto o integrandolo in una struttura organizzativa esistente.