Preposto alla Sicurezza: Quali sono i suoi Compiti, la Nomina e la Formazione Necessaria

Il preposto alla sicurezza è una figura professionale che ha il compito di supervisionare le attività lavorative, garantire l’attuazione delle direttive del dirigente o del datore di lavoro e verificare la corretta esecuzione dei regolamenti stabiliti in materia di sicurezza da parte dei lavoratori. Il compito di questa figura è stato definito dalla Legge 251 del 2021, che ha apportato alcune modifiche al Decreto Legislativo 81 del 2008.
Il preposto alla sicurezza ha un ruolo di responsabilità in quanto deve garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori. Per questo motivo, è tenuto a frequentare un apposito corso di formazione al fine di acquisire le capacità e le competenze necessarie ad assumere un potere di iniziativa ai sensi dell’articolo 37 del D.Lgs. 81/2008.
Per poter esercitare le sue funzioni, il responsabile della sicurezza è tenuto a possedere una conoscenza approfondita dei rischi presenti in azienda e dei modelli organizzativi adottati per ridurli. Dovrà inoltre conoscere come utilizzare gli strumenti di valutazione dei rischi e come applicare la corretta normativa sulla sicurezza.
All’interno di questo articolo vediamo che cos’è il preposto alla sicurezza, quali sono i suoi compiti principali, la sua nomina e i corsi di formazione necessari per ricoprire questo incarico.
Prima di iniziare con la spiegazione nel dettaglio, mi presento: sono Vincenzo e ho lavorato per oltre 20 anni come responsabile della sicurezza nelle aziende. Ho creato questo portale per aiutare professionisti e aziende ad orientarsi nel mondo della sicurezza sul lavoro, così da garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori ed adeguarsi alle normative di legge.
Chi è il Preposto alla Sicurezza sul Lavoro?
Il preposto alla sicurezza sul lavoro è una figura chiave per garantire un ambiente di lavoro sicuro. Come stabilito dall’articolo 19 del Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, tale figura è responsabile della supervisione dell’attività lavorativa, dell’attuazione di tutte le direttive del datore di lavoro e della verifica della corretta esecuzione da parte dei lavoratori.
Nelle aziende medio-grandi, il datore di lavoro può scegliere diversi preposti alla sicurezza e identificarli come capi squadra, capi officina o capi reparto.
Il preposto alla sicurezza è tenuto a seguire una formazione aggiuntiva rispetto agli altri lavoratori e deve frequentare regolarmente corsi di formazione. Questi corsi possono essere erogati online o di persona e devono durare almeno 8 ore per garantire che il supervisore sia aggiornato sulle ultime informazioni in materia di sicurezza.
Svolgendo questi compiti in modo adeguato, il preposto alla sicurezza sul lavoro contribuisce a creare un luogo di lavoro più sicuro per tutti.

Qual è il ruolo del Preposto alla Sicurezza?
Il preposto ha un ruolo di potere acquisito all’interno di un’azienda, nel senso che, pur essendo un lavoratore, ha il compito di stimolare e controllare gli altri dipendenti per il raggiungimento degli obiettivi aziendali, rispettando tutte le norme per la salute e la sicurezza dei lavoratori.
Il preposto è una figura operativa scelta dal datore di lavoro per supervisionare, garantire e controllare i lavoratori durante tutte le fasi operative della loro attività.
In quanto modello di comportamento, tale figura deve dare l’esempio di come ci si aspetta che si comportino gli altri nell’organizzazione. Ciò include la ricerca di un equilibrio tra la necessità di raggiungere gli obiettivi di produzione e quella di proteggere la salute mentale e fisica dei dipendenti.
A tal fine, il preposto deve essere in grado di prendere in considerazione tutte le risorse e i comportamenti che possono ridurre i tempi di produzione senza mettere a rischio la sicurezza e la salute dei lavoratori. In questo modo, può contribuire a creare un ambiente di lavoro produttivo e sano.
Quando si parla di “Preposto di Fatto”?
La qualifica di preposto alla sicurezza non è necessariamente subordinata al rilascio di una nomina formale da parte del datore di lavoro. In primo luogo, la giurisprudenza ha stabilito che le posizioni di garanzia relative ai soggetti di cui all’articolo 2, comma 1, lettere b), d) ed e) – ossia il datore di lavoro, il dirigente e il preposto – ricadono anche su colui che, pur privo di regolare investitura, esercita concretamente i poteri giuridici riferibili a ciascuno dei soggetti ivi definiti.
Successivamente, lo stesso legislatore ha chiarito, all’articolo 299 del D.Lgs. 81/2008, che tale principio si applica anche ai preposti alla sicurezza. Di conseguenza, anche in assenza di una nomina formale, una persona che assume di fatto le responsabilità di un preposto alla sicurezza sarà ritenuta responsabile delle violazioni della legge sulla sicurezza che si verificano sotto la sua sorveglianza. Questo principio è importante da tenere presente per evitare qualsiasi potenziale esposizione alla responsabilità.
Quali sono i Compiti e gli Obblighi del Preposto alla Sicurezza?
Tra i compiti del preposto alla sicurezza vi è la supervisione di tutti gli aspetti delle disposizioni di sicurezza dell’azienda, la verifica che i lavoratori siano adeguatamente informati sui rischi a cui possono andare incontro e il controllo del rispetto di tutte le misure di tutela dei dipendenti sul luogo di lavoro.
Tale figura deve, inoltre, frequentare un corso di formazione di 8 ore e superare un test per essere qualificato a ricoprire tale posizione. Ogni 5 anni è necessario, in aggiunta, frequentare un corso di aggiornamento di 6 ore sulle procedure di sicurezza ed emergenza.
Il compito principale del preposto alla sicurezza è quello di proteggere i lavoratori da eventuali danni. In caso di emergenza, deve assicurarsi che i lavoratori lascino prontamente l’area pericolosa. Se il pericolo o il rischio persiste, il preposto deve astenersi dal richiedere ai lavoratori di riprendere le loro attività ed ha la responsabilità di segnalare immediatamente la situazione di pericolo e di interrompere momentaneamente le attività.
Segnalare l’attività svolta al datore di lavoro
L’articolo 19 comma 1 lettera f del D.Lgs. 81/2008 prevede che il preposto alla sicurezza abbia l’obbligo di segnalare tempestivamente al datore di lavoro sia il malfunzionamento di mezzi, attrezzature e dispositivi di protezione, sia qualsiasi altra condizione che possa causare rischi durante l’attività lavorativa di cui venga a conoscenza direttamente o sulla base di informazioni ricevute.
Per la segnalazione di anomalie ai fini della sicurezza sul lavoro, deve essere compilato un apposito modulo prestampato da consegnare al datore di lavoro.

DL Fiscale (Legge 215/2021), quali sono le modifiche apportate?
Il Decreto Legislativo 81/2008 è un documento che regola la sicurezza sul lavoro. La normativa guida le aziende nella prevenzione e nella sicurezza sul lavoro ed è stata promulgata come Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro nel 2008 per integrare e migliorare le leggi fino ad allora esistenti.
Successivamente, la Legge 215/2021 ha apportato modifiche al Decreto Legislativo 81/2008. Tra le novità introdotte, vi è la modifica delle competenze in materia di vigilanza, sicurezza e salute, che non sono più di competenza delle ASL, ma diventano di competenza dell’Ispettorato del Lavoro.
Cambiamenti sono stati apportati anche per quanto riguarda la formazione dei lavoratori, che oltre a un corso di formazione devono svolgere anche prove pratiche per imparare a utilizzare DPI e macchinari.
Individuazione del Preposto in sede di appalto/subappalto (art.26)
L’articolo 26 del D.lgs. 81/2008 comma 8 prevede che il datore di lavoro comunichi al committente il personale che è stato designato come preposto alla sicurezza del lavoro. Il supervisore non deve essere sempre presente, ma deve essere disponibile in caso di necessità.
Se il datore di lavoro non notifica al cliente il nome del preposto alla sicurezza, può essere soggetto a una sanzione. Questo aspetto è importante perché nei casi in cui il lavoro sia affidato a un appaltatore o a un subappaltatore, il datore di lavoro è comunque responsabile di eventuali incidenti o infortuni che si verificano durante lo svolgimento delle attività di cantiere.
Designando un supervisore, il datore di lavoro può contribuire a garantire il rispetto delle norme di sicurezza e a ridurre le probabilità di incidenti.
Segnalazione della non conformità (art. 19)
Il preposto alla sicurezza ha l’obbligo di segnalare eventuali non conformità di comportamenti, carenze di mezzi o la presenza di situazioni di rischio e pericolo nell’ambiente di lavoro ai sensi dell’articolo 19 del D.Lgs. 81/2008.
Se il preposto rileva una non conformità nei comportamenti volti a garantire la protezione collettiva e individuale, è tenuto a segnalarla al datore di lavoro e ad attivarsi per modificare il comportamento. Tuttavia, se viene a conoscenza di una carenza nei mezzi o nelle attrezzature, deve interrompere momentaneamente l’attività e segnalarla al datore di lavoro.
La segnalazione può essere fatta verbalmente, ma di solito viene presentata per iscritto utilizzando un modulo speciale con la data e la firma del supervisore in calce.
D.Lgs. 81/08: la definizione ufficiale del Preposto
Al fine di soddisfare i requisiti del D.Lgs. 81/2008, i datori di lavoro devono individuare un preposto che possieda le competenze e le capacità necessarie per supervisionare, garantire e controllare la presenza e l’utilizzo di tutte le misure preventive e dei dispositivi di sicurezza sul luogo di lavoro.
L’identificazione del preposto alla sicurezza deve essere formalizzata con un aggiornamento del documento di valutazione dei rischi. Inoltre, il datore di lavoro è tenuto a svolgere tutte le attività di supervisione previste dall’articolo 19.
Tutti i lavoratori che intendono ricoprire il ruolo di supervisore sono tenuti a frequentare un corso di formazione iniziale della durata di 8 ore, che può essere seguito anche come corso online certificato.
Dopo aver completato la formazione iniziale, il lavoratore deve obbligatoriamente prendere parte ad aggiornamenti di 6 ore ogni cinque anni per mantenere attiva la propria certificazione. Anche se il processo può sembrare lungo, è necessario per garantire che tutti i preposti siano adeguatamente formati e aggiornati sulle più recenti pratiche di sicurezza.
Quali sono le Responsabilità del Preposto alla Sicurezza?
Il D.Lgs. 81/08 stabilisce che il preposto sia una figura operativa che, in base alle proprie competenze e responsabilità, sovrintende, garantisce e controlla l’attività lavorativa e la sua corretta esecuzione da parte dei lavoratori. Si può dire che il preposto opera in prima linea come caposquadra, caposquadra o capo reparto in un ambiente di lavoro in cui possono verificarsi situazioni che mettano a rischio la sicurezza e la salute dei lavoratori.
La responsabilità del preposto alla sicurezza è limitata e circoscritta, in quanto non spetta a lui adottare misure preventive, ma il suo compito è semplicemente quello di farle applicare ed eseguire dai lavoratori.
Il preposto è tenuto a riferire per iscritto al datore di lavoro le violazioni che osserva durante il suo turno. Inoltre, nel caso in cui si verifichi un infortunio, tale figura deve riferirlo immediatamente al datore di lavoro, in modo che possano essere svolte le indagini necessarie.
Va tuttavia sottolineato che la figura del supervisore della sicurezza non solleva il datore di lavoro dalla responsabilità di garantire il rispetto delle norme di sicurezza sul luogo di lavoro.
Le sanzioni applicate in caso di errore
Secondo il Testo Unico del D.Lgs. 81/2008, le sanzioni per il preposto alla sicurezza sono ora distinte da quelle definite per il datore di lavoro. L’articolo 56 del D.Lgs. 81/2008 stabilisce le sanzioni per il preposto alla sicurezza in caso di inosservanza degli obblighi generali di cui all’articolo 19 del D.Lgs. 81/2008
In particolare, la violazione dell’articolo 19 al comma 1 e alle lettere a, e, f comporta l’arresto da 1 a 3 mesi e una sanzione amministrativa da 500 a 2.000 euro. Nel caso di violazione dell’art. 19 comma 1 lettere b,c,d comporta l’arresto di 1 mese e un’ammenda da 300 a 900 euro. Infine, la violazione del paragrafo 1 lettera g comporta solo una sanzione amministrativa, nello specifico di 2.000 euro.
Con questi cambiamenti nella legislazione, è chiaro che ora ci siano conseguenze più severe per il preposto alla sicurezza che non rispetta i suoi doveri. Pertanto, è essenziale che coloro che ricoprono questa posizione siano a conoscenza della legislazione aggiornata e adottino tutte le misure necessarie per rispettarla.
Cos’è la delega di funzione al Preposto? Come avviene?
L’articolo 16 del Decreto Legislativo 81/2008 stabilisce che, indipendentemente dalle dimensioni dell’azienda, il datore di lavoro può delegare a terzi funzioni organizzative e gestionali.
La delega di funzioni era già riconosciuta dal D.Lgs. 626/1994, dove venivano elencate le funzioni delegabili e quelle non delegabili. Il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro ha poi formalizzato all’articolo 16 i limiti e le condizioni della delega di funzioni.
In primo luogo, stabilisce che il delegato debba essere nominato dal datore di lavoro. La delega deve essere fatta per iscritto, debitamente firmata e datata, e il delegato deve possedere tutti i requisiti richiesti dalla natura delle funzioni delegate.
Tramite la delega, al delegato vengono conferiti tutti i poteri o le deleghe necessari per lo svolgimento delle sue funzioni.
Il delegato deve agire in conformità alle istruzioni scritte impartite dal datore di lavoro e nell’ambito della sua autorità delegata. Il datore di lavoro rimane responsabile del corretto svolgimento delle mansioni del delegato e risponde di eventuali danni causati da negligenza o dolo del delegato.
Nel caso in cui vengano nominati più delegati, ciascun delegato è responsabile in solido con tutti gli altri delegati nominati dal datore di lavoro.
È comune che i datori di lavoro deleghino alcune delle loro responsabilità in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Tuttavia, ci sono alcune funzioni che non possono essere delegate, secondo l’articolo 17 del D.Lgs. 81/08. Queste includono la valutazione dei rischi e la nomina del responsabile del servizio di prevenzione e protezione.
Inoltre, la delega non esclude l’obbligo di vigilanza del datore di lavoro. Il paragrafo 3a dell’articolo 16 stabilisce che la delega può essere a sua volta subdelegata a una persona in possesso dei requisiti.
Nomina del Preposto: come avviene?
Il preposto è una figura che riveste un ruolo importante nella gestione e nel controllo della sicurezza sul lavoro secondo le norme del Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro del D.Lgs. 81/08.
La nomina del preposto deve essere effettuata dal datore di lavoro, che individua una persona in possesso di tutte le capacità, le competenze e i requisiti per poter assumere questo incarico.
Nel caso in cui il datore di lavoro nomini ufficialmente un preposto, è tenuto a formalizzare tale atto con una lettera di nomina. La nomina deve contenere tutti i dati del supervisore e deve essere datata e firmata sia dal datore di lavoro sia dal supervisore stesso, che accetta per iscritto la funzione di preposto alla sicurezza.
Con la nomina, gli vengono delegati tutti i poteri di organizzazione, gestione e controllo della sicurezza in relazione alle attività lavorative. Il preposto ha quindi un ruolo strategico all’interno di ogni azienda: è infatti chiamato a mettere in atto tutte quelle misure necessarie a tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori.
A tale scopo, chi viene nominato preposto deve possedere adeguate conoscenze tecniche, comprovata esperienza e specifiche capacità organizzative. Inoltre, è fondamentale che sia in grado di relazionarsi serenamente con colleghi e superiori: essendo un punto di riferimento per i lavoratori, deve sempre agire con calma e collegialità nei confronti di tutti. Infine, è fondamentale che collabori in modo costruttivo con le rappresentanze sindacali per tutelare al meglio la sicurezza dei lavoratori.
Data la natura dei suoi compiti, dunque, è evidente quanto sia cruciale per le imprese selezionare con cura a chi affidare una responsabilità così importante.

Quale Formazione è Necessaria per il Ruolo di Preposto alla Sicurezza?
La sicurezza dei lavoratori è sempre una priorità assoluta e il Testo Unico sulla Sicurezza contribuisce a garantire che i preposti alla sicurezza siano adeguatamente formati per proteggere i propri dipendenti.
In base a tale legge, i preposti devono seguire corsi di formazione della durata di 8 ore e prendere parte a successivi aggiornamenti quinquennali (della durata di 6 ore) per mantenere la loro certificazione. Mentre alcuni di questi corsi possono essere seguiti online, altri richiedono la partecipazione di persona.
Il corso tratta i seguenti argomenti: tecniche di prevenzione aziendale, rapporti tra soggetti interni ed esterni al sistema di prevenzione, valutazione dei rischi, identificazione dei rischi, incidenti e mancati infortuni, metodi di prevenzione e procedure di protezione, utilizzo dei mezzi di protezione individuali e collettivi messi a disposizione dei lavoratori.
I requisiti per ricoprire l’incarico di preposto
Il responsabile della sicurezza e della salute sul luogo di lavoro è una figura che, in qualità di collaboratore, dipendente o persona designata dal datore di lavoro, è responsabile della supervisione e della gestione delle misure di prevenzione e sicurezza nell’ambiente di lavoro. L’Accordo Stato-Regioni del 2021 prevede come requisito per poter ricoprire il ruolo di preposto il possesso di un attestato di formazione di 8 ore ad integrazione del corso di formazione dei lavoratori.
Non esiste una regola precisa su quali siano le competenze e le attitudini necessarie per ricoprire questa posizione. Di solito si tratta di persone designate dal datore di lavoro che hanno già un ruolo di coordinamento, gestione e supervisione di altri lavoratori. Tuttavia, la caratteristica più importante è che abbiano una buona conoscenza dei rischi presenti sul luogo di lavoro e siano in grado di attuare misure efficaci per mitigarli.
Obiettivo della formazione in base alla normativa
Una formazione adeguata è essenziale per ricoprire la posizione di preposto alla sicurezza. Secondo l’accordo Stato-Regioni, è stato definito l’obbligo di frequentare corsi di formazione.
L’obiettivo della formazione è fornire una serie di metodi e conoscenze per risolvere i problemi legati alla sicurezza sul lavoro. È importante notare che l’azienda è tenuta a offrire questo tipo di formazione ai dipendenti e che questi ultimi devono essere esonerati dalle loro mansioni per potervi partecipare.
In altre parole, l’obiettivo della formazione è ottenere un miglioramento delle condizioni di sicurezza che aiuti i lavoratori e di conseguenza l’azienda. I corsi di formazione trattano in genere argomenti quali la valutazione dei rischi, la prevenzione degli infortuni e il primo soccorso. Partecipando a questi corsi, i preposti alla sicurezza saranno meglio attrezzati al fine di creare un ambiente di lavoro sicuro per i lavoratori.
Quali sono i corsi da seguire per diventare preposto?
A partire da dicembre 2021, i preposti sono tenuti per legge a frequentare un corso di formazione aggiuntivo di 8 ore sulla salute e sicurezza sul lavoro, oltre ai normali corsi di formazione generale e specifica dei lavoratori. Questo corso aggiuntivo è previsto dall’accordo Stato-Regioni e dall’art. 37 del D.Lgs. 81/08.
Il corso sulla salute e sicurezza sul lavoro copre otto argomenti fondamentali, suddivisi in otto moduli. Di questi moduli, i primi cinque possono essere completati tramite corsi di formazione online. I restanti tre moduli, invece, devono essere frequentati di persona.
Inoltre, ogni 5 anni, è richiesto di partecipare ad un corso di aggiornamento della durata di 6 ore.
Nel complesso, questa formazione aggiuntiva è stata concepita per aiutare i preposti alla sicurezza a proteggere meglio i lavoratori dai potenziali rischi sul luogo di lavoro. Assicurando che i preposti siano aggiornati sulle ultime normative in materia di salute e sicurezza, si contribuisce a creare un luogo di lavoro più sicuro per tutti i soggetti coinvolti.
FAQ sul Preposto alla Sicurezza sul Lavoro
Vediamo ora alcune domande frequenti che gli utenti si pongono spesso nel momento in cui cercano informazioni a riguardo della figura di preposto alla sicurezza sul lavoro.
Chi è obbligato ad avere il preposto?
L’articolo 18 comma 1 del D.Lgs. 81/08 e la successiva modifica del decreto stabiliscono che la scelta di nominare il preposto è a discrezione del datore di lavoro, purché sia lo stesso datore di lavoro a svolgere attività di vigilanza e controllo.
Il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro stabilisce alcune attività specifiche in cui vige l’obbligo di nominare un preposto, come i lavori di demolizione, montaggio e smontaggio in edilizia. Pertanto, in deroga alle regole generali, in questi casi la nomina del preposto è obbligatoria.
Alla luce di quanto sopra, appare chiaro che non vi è alcun obbligo per le piccole imprese di nominare un preposto per la salute e la sicurezza. Tuttavia, va notato che ciò non le esime dal rispettare le disposizioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Infatti, anche in assenza di uno specifico coordinatore, ogni datore di lavoro deve comunque garantire il rispetto delle norme di sicurezza in vigore. Le piccole imprese devono inoltre tenere presente che possono essere ritenute responsabili in caso di incidenti sul lavoro anche se non hanno nominato un coordinatore per la salute e la sicurezza. Per questo motivo, è sempre consigliabile consultare un esperto prima di prendere una decisione in merito.
Come si fa a diventare preposto?
Per diventare preposto è necessario frequentare un corso di formazione che permetta di acquisire tutta una serie di conoscenze e competenze per poter riconoscere, gestire e controllare tutte le situazioni che possono mettere a rischio e in pericolo la salute e la sicurezza del lavoratore.
Si tratta di un corso di 8 ore che si aggiunge a quello normalmente seguito dai lavoratori, che richiede un aggiornamento di 6 ore ogni cinque anni.
La formazione prevede una valutazione dei rischi presenti sul luogo di lavoro e delle norme di legge che devono essere rispettate, oltre a istruzioni specifiche su come intervenire in caso di incidente.
Il preposto deve saper utilizzare tutti i dispositivi di sicurezza messi a disposizione dall’azienda e avere una conoscenza completa del protocollo di sicurezza aziendale. Inoltre, il preposto deve essere in grado di individuare i segnali di pericolo e di risolvere i problemi in modo rapido ed efficiente.
Quanto costa fare il preposto?
Il costo per diventare prevosto può variare a seconda della modalità di formazione scelta. La partecipazione di persona a un corso costa circa 140 euro, mentre un corso in modalità mista (che combina elementi online e di persona) costa 100-110 euro.
I corsi completamente online sono l’opzione più conveniente, con un costo di circa 70 euro, anche se va notato che il certificato per questi corsi viene rilasciato in modalità online e potrebbe non essere considerato valido da tutti gli organi di vigilanza.
Nel momento in cui ci si presta a decidere quale modalità di formazione scegliere, i candidati devono valutare le implicazioni di costo e i potenziali vantaggi e svantaggi di ciascuna opzione.
Che cos'è la riunione periodica?
Il datore di lavoro può convocare una o più volte l’anno una riunione con il preposto e gli altri organi di prevenzione e sicurezza sul lavoro. Lo scopo della riunione periodica è quello di riferire sulla valutazione dei rischi, sulle misure di prevenzione-protezione, sulle attività di miglioramento della sicurezza e sui corsi di formazione per i lavoratori.
Nel corso di queste riunioni, i rapporti presentati mostreranno i miglioramenti dell’azienda in aree specifiche rispetto all’ultima riunione. Inoltre, i rapporti aiuteranno a identificare eventuali nuove aree in cui l’azienda potrebbe essere vulnerabile agli incidenti o ad altri pericoli.
Convocando regolarmente questi incontri, i datori di lavoro possono assicurarsi che i loro dipendenti siano sempre al corrente delle più recenti procedure di sicurezza e che siano in grado di proteggersi adeguatamente in caso di incidente.
Quante volte è prevista la riunione periodica?
L’articolo 35 del D.Lgs. 81/08 stabilisce che il datore di lavoro è tenuto a convocare una riunione periodica per discutere e valutare i problemi aziendali relativi alla sicurezza e alla salute dei lavoratori.
Nelle aziende con più di 15 dipendenti, il datore di lavoro deve tenere una riunione almeno una volta all’anno con il preposto e gli altri organi di prevenzione e sicurezza. È a discrezione del datore di lavoro tenere più di una riunione se si dovessero verificare eventi significativi in grado di mettere a rischio la sicurezza e la salute dei lavoratori.
Lo scopo di queste riunioni è identificare i possibili rischi e pericoli sul luogo di lavoro e sviluppare strategie per mitigarli o eliminarli. Per legge, i datori di lavoro sono tenuti a tenere un verbale di queste riunioni, il quale deve essere messo a disposizione dei lavoratori su richiesta. Questi verbali devono includere una registrazione di tutti i partecipanti, nonché delle decisioni prese o delle azioni intraprese in materia di sicurezza e salute sul lavoro.