Responsabilità RSPP Civile e Penale: Guida Completa con FAQ

Responsabilità RSPP Civile e Penale: Guida Completa con FAQ

Il recente aggiornamento del Testo Unico sulla Sicurezza 81/2008 ha riportato sotto i riflettori il ruolo del RSPP, ovvero del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi. 

Come sappiamo, nella maggior parte dei casi il RSPP è una figura esterna all’azienda committente, come un consulente o una società specializzata nella gestione e valutazione dei rischi. Tuttavia proprio perché è un esterno, le responsabilità che si assume sono notevoli, ma non c’è alcuna garanzia che l’azienda committente sia trasparente sui rischi… o anche, più banalmente, che sia disposta a pagare per una valutazione approfondita! 

Questo pone il RSPP in una posizione difficile: da un lato, è obbligato a fornire un servizio di alto livello; dall’altro, potrebbe non avere tutte le informazioni necessarie per farlo. Si tratta, quindi, di una situazione a dir poco complicata.

All’interno di questo articolo analizziamo nel dettaglio la responsabilità RSPP civile e penale.

Prima di iniziare con la spiegazione nel dettaglio, mi presento: sono Vincenzo e ho lavorato per oltre 20 anni come responsabile della sicurezza nelle aziende. Ho creato questo portale per aiutare professionisti e aziende ad orientarsi nel mondo della sicurezza sul lavoro, così da garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori ed adeguarsi alle normative di legge.

Le responsabilità di un RSPP: quali sono?

Come previsto dall’articolo 17 del Testo Unico 81/2008, il datore di lavoro ha l’obbligo di nominare un responsabile del servizio di protezione e prevenzione dei rischi (RSPP) in azienda, che può essere interno o esterno all’organizzazione. 

Il RSPP avrà il compito di: individuare e valutare i rischi, nonché le misure per la sicurezza e la salute dei lavoratori nell’ ambiente di lavoro; elaborare e sottoscrivere, insieme al datore di lavoro e al medico competente, il Documento di Valutazione dei Rischi (dove vengono analizzati i rischi e dichiarati i sistemi di controllo e prevenzione); creare le procedure di sicurezza per le attività aziendali; curare la formazione e l’informazione dei lavoratori in materia di sicurezza; verificare che le attrezzature e i DPI siano conformi ai requisiti essenziali di sicurezza (RES); tenersi aggiornato sulla normativa nazionale e comunitaria in materia di sicurezza. 

Il RSPP può delegare i propri compiti di informazione e formazione, nonché di verifica delle attrezzature e dei DPI, a una o più persone idonee appartenenti al personale dell’azienda. Rimarrà comunque responsabile del corretto svolgimento di tali compiti. 

Infine, è bene ricordare che, a seconda delle caratteristiche dell’azienda e della tipologia di rischi presenti, può essere nominato più di un RSPP.

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Le responsabilità civili di un RSPP

Il RSPP ha anche responsabilità civili, sia che sia interno che esterno: deve risarcire eventuali danni dovuti alla sua consulenza. 

Esistono diversi modi in cui una persona può ricevere un risarcimento per le lesioni subite. Il modo più comune è attraverso una polizza assicurativa

Le polizze assicurative sono concepite per proteggere l’assicurato dal dover pagare di tasca propria i danni causati da un incidente o da un inconveniente. 

Nella maggior parte dei casi, l’assicuratore pagherà i costi di riparazione, sostituzione o trattamento fino al limite della polizza. 

Se il RSPP supera il limite della polizza, può essere legalmente responsabile per il resto dei danni

In alcuni casi, può essere ritenuto responsabile dei danni anche se non ha colpa. Ad esempio, se l’RSPP ha fornito una consulenza errata che ha provocato un infortunio, può essere ritenuto responsabile. 

Per questo motivo, è importante che gli RSPP siano consapevoli delle loro responsabilità civili e prendano provvedimenti per evitare conseguenze negative.

La responsabilità civile può essere di due tipi: contrattuale ed extracontrattuale.

La responsabilità contrattuale: definizione ed esempi

Quando un datore di lavoro nomina un RSPP per supervisionare la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro, stipula un contratto. Il contratto stabilisce gli obblighi del RSPP, e se questi non li rispetta si configura una violazione del contratto. 

Ciò significa che il datore di lavoro può chiedere un risarcimento al RSPP se subisce un danno a causa della sua negligenza. 

In alcuni casi, il RSPP può anche essere ritenuto responsabile penalmente se le sue azioni hanno causato morte o lesioni. È quindi essenziale che gli RSPP prendano sul serio le proprie responsabilità e adempiano agli obblighi previsti dal contratto. Se non lo fanno, potrebbero finire per costare caro al loro datore di lavoro.

La responsabilità extracontrattuale: definizione ed esempi

La responsabilità civile extracontrattuale, detta anche “da fatto illecito”, trova origine nell’articolo 2043 del Codice Civile, “risarcimento per fatto illecito”.

Se il RSPP non adempie a uno dei compiti assegnati dall’art. 33 del D.Lgs. 81/08 e questo provoca, anche se non direttamente, un danno, sia esso a persone o a cose, dovrà risarcire di tasca propria. 

Per avere diritto al risarcimento, chi ha subito il danno deve dimostrare l’esistenza di un nesso di causalità tra il mancato rispetto delle misure di sicurezza previste dalla legge e il danno subito. L’onere della prova spetta alla persona che ha subito il danno. 

Nella pratica, è spesso difficile stabilire un nesso causale diretto tra la violazione delle norme di sicurezza e il danno subito. Per questo motivo, è consigliabile che le aziende stipulino un’assicurazione di responsabilità civile per i propri RSPP. 

Questo tipo di assicurazione protegge gli RSPP dal dover rispondere personalmente di eventuali danni causati dal mancato rispetto delle norme di sicurezza.

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La responsabilità penale di un RSPP

In Italia, il Decreto Legislativo 81/2008 non prevede sanzioni penali per il RSPP. Non esiste un sistema sanzionatorio ufficiale per punire un tale incaricato che non abbia adempiuto ai suoi obblighi. 

Tuttavia, secondo diverse sentenze della Corte di Cassazione, l’attribuzione di responsabilità penale al RSPP può verificarsi nel caso, ad esempio, di un infortunio sul lavoro. Quindi, il RSPP non può considerarsi esonerato a priori se si verificano determinati eventi, soprattutto se questi sono dovuti al mancato adempimento dei suoi doveri di prevenzione dei rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro.

Casi particolari di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione: obblighi e mansioni

L’art. 32 del D.Lgs. 81/08 prevede che tutti gli RSPP (Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione interni ed esterni) siano in possesso di specifici requisiti formativi:

  • Un livello di istruzione decisionale minimo non inferiore al diploma di scuola media superiore; 
  • Una comprovata esperienza nella mansione di RSPP per almeno 6 mesi a partire dal 13 agosto 2003 (solo nel caso in cui il soggetto non sia in possesso della suddetta qualifica);
  • Un attestato di frequenza ottenuto dalla partecipazione a corsi di formazione in materia di sicurezza sul lavoro che deve essere aggiornato ogni 5 anni. 

RSPP Interno: responsabilità e compiti

L’articolo 31 stabilisce che è obbligatorio nominare un RSPP interno nei seguenti casi indicati al comma 6:

  • Nelle aziende industriali di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 334, e successive modificazioni, soggette all’obbligo di notifica o rapporto, ai sensi degli articoli 6 e 8 del medesimo decreto;
  • Nelle centrali termoelettriche;
  • Negli impianti ed installazioni di cui agli articoli 7, 28 e 33 del decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230, e successive modificazioni;
  • Nelle aziende per la fabbricazione ed il deposito separato di esplosivi, polveri e munizioni;
  • Nelle aziende industriali con oltre 200 lavoratori;
  • Nelle industrie estrattive con oltre 50 lavoratori;
  • Nelle strutture di ricovero e cura pubbliche e private con oltre 50 lavoratori.

Nel caso in cui si ricorra a un servizio interno, il datore di lavoro può utilizzare persone esterne all’azienda con le necessarie conoscenze professionali per integrare l’azione di prevenzione e protezione del servizio, ove necessario.

RSPP Esterno: responsabilità e compiti

Il ricorso a un RSPP esterno è obbligatorio in assenza di dipendenti in possesso dei requisiti di cui all’articolo 32. Questo per tutelare i dipendenti da eventuali danni, oltre che per garantire la tutela legale dell’azienda. 

Il RSPP deve essere qualificato e registrato presso l’autorità competente e deve avere un contratto scritto con il datore di lavoro. Deve inoltre disporre di una copertura assicurativa in caso di responsabilità civile. 

Il RSPP deve essere presente sul luogo di lavoro in ogni momento in cui ci sono dipendenti al lavoro. Deve inoltre essere disponibile a rispondere a eventuali emergenze.

Ricordiamo che, ove il datore di lavoro ricorra a persone o servizi esterni, non è per questo esonerato dalla propria responsabilità in materia.

RSPP Datore di Lavoro: responsabilità e compiti

Il Datore di Lavoro di un’azienda può ricoprire il ruolo di RSPP interno solo per le industrie e le imprese artigiane con meno di 30 dipendenti, per le aziende agricole e zootecniche con non più di 10 dipendenti, per le aziende di pesca con meno di 20 dipendenti e per altre tipologie di aziende con meno di 200 dipendenti. Questa misura è conforme alle direttive dell’Unione Europea. 

Essa mira a migliorare la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro attraverso la nomina di una persona competente che progetterà e attuerà misure preventive e protettive adeguate.

Obblighi formativi del RSPP

La figura del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione è un punto di riferimento importante all’interno di ogni azienda per tutto ciò che riguarda la sicurezza sul luogo di lavoro. 

Il responsabile, infatti, deve essere in possesso di un titolo di studio specifico come il diploma o la laurea, oltre che di un attestato di frequenza a specifici corsi di formazione

Questi sono necessari per poter affrontare i rischi presenti in qualsiasi ambiente di lavoro e per saperli gestire nel modo migliore. 

Il RSPP deve inoltre avere ottime capacità organizzative ed essere in grado di lavorare in team, collaborando con tutti i dipendenti dell’azienda. In questo modo sarà in grado di mettere in pratica tutte le misure necessarie per salvaguardare la salute dei lavoratori e proteggerli dagli infortuni.

Corsi di formazione

Il percorso formativo per RSPP previsto dall’Accordo Stato-Regioni prevede una suddivisione su tre moduli:

  • Modulo A, della durata di 28 ore e propedeutico all’accesso agli altri moduli;
  • Modulo B, della durata variabile tra 12 e 16 ore;
  • Modulo C, incentrato sulla formazione a riguardo della prevenzione e protezione dei rischi, anche di natura ergonomica e psico-sociale, di organizzazione e di gestione delle attività tecnico-amministrative e di tecniche di comunicazione in azienda e di relazioni sindacali.

Di seguito ti segnalo alcuni corsi di formazione online per ricoprire il ruolo di RSPP:

Corsi di aggiornamento

Secondo l’Accordo Stato-Regioni, tutti i responsabili e gli addetti dei servizi di prevenzione e protezione sono tenuti a frequentare corsi di aggiornamento. Questi corsi aiutano gli RSPP a rimanere aggiornati sulle ultime informazioni e sui cambiamenti del settore, e garantiscono che siano in grado di fornire il miglior servizio possibile. 

Il totale minimo di ore di aggiornamento per gli RSPP è fissato a 40 ore in un periodo di cinque anni. In genere è preferibile che il numero totale di ore di aggiornamento sia distribuito uniformemente nei cinque anni, per evitare che i responsabili si sentano sopraffatti o sovraccarichi di lavoro.

In base all’Accordo Stato-Regioni, gli RSPP possono completare la loro formazione di aggiornamento interamente in modalità e-learning. A tal fine, devono soddisfare i criteri stabiliti nell’Allegato II dell’Accordo. 

Ti segnalo, di seguito, alcuni corsi online di aggiornamento per RSPP molto validi ed interessanti:

Inoltre, i lavoratori possono completare la loro formazione di aggiornamento anche partecipando a conferenze o seminari. Tuttavia, questa opzione è disponibile solo se il contenuto della conferenza o del seminario è pertinente alle disposizioni dell’Accordo Stato-Regioni. 

Inoltre, la partecipazione a convegni o seminari può rappresentare al massimo il 50% del numero totale di ore di aggiornamento richieste (ad esempio, 20 ore per RSPP). Di conseguenza, sia l’e-learning che la partecipazione a conferenze o seminari possono essere utilizzati per soddisfare i requisiti di aggiornamento.

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Le sanzioni per un RSPP – FAQ

Vediamo ora alcune domande frequenti che gli utenti si pongono spesso nel momento in cui cercano informazioni a riguardo della responsabilità RSPP civile e penale.

Il RSPP è corresponsabile con datore di lavoro in caso di infortunio?

In qualità di RSPP, si è tenuti per legge ad assumere un ruolo proattivo nell’identificare e segnalare i pericoli sul luogo di lavoro. Se si verifica un infortunio e si stabilisce che il pericolo era un pericolo di cui il responsabile  avrebbe dovuto essere a conoscenza, sarà ritenuto responsabile insieme al datore di lavoro. Ciò significa che è nel suo interesse familiarizzare con i segnali di un potenziale pericolo e segnalare immediatamente qualsiasi dubbio.

Il RSPP è responsabile per lavoratore non istruito su rischio grave e specifico?

Il RSPP ha la responsabilità per non aver proposto al datore di lavoro una formazione adeguata per i dipendente, per non aver fornito al lavoratore dispositivi di protezione idonei, per non aver individuato i fattori di rischio che incidono sulle attività lavorative svolte dai lavoratori, per non aver elaborato le misure preventive e protettive e le procedure di sicurezza ad esse connesse, per aver messo a disposizione dei lavoratori attrezzature non conformi ai dispositivi di sicurezza. Il RSPP ha, inoltre, l’obbligo di promuovere la conoscenza dei rischi e degli strumenti efficaci per la loro prevenzione presso i singoli operatori e i lavoratori. 

Il RSPP è responsabile per mancata vigilanza e formazione dei lavoratori?

Il RSPP è responsabile degli infortuni dovuti alla mancanza di supervisione dei lavoratori

Il RSPP è responsabile in caso di mancata segnalazione dei rischi?

La figura di RSPP viene ritenuta colpevole nel caso si verifichino degli incidenti a seguito di una mancata segnalazione dei rischi.

Il RSPP è assolto se ha segnalato il rischio?

Nel caso in cui si dimostri che il RSPP abbia effettivamente ed adeguatamente segnalato il rischio che ha causato l’incidente, non sarà ritenuto colpevole e verrà assolto.

Quando il RSPP è ritenuto colpevole di omicidio colposo?

Il RSPP può essere ritenuto colpevole di omicidio colposo nel caso in cui si verifichi una morte sul lavoro ed il professionista incaricato non ha provveduto a segnalare adeguatamente i pericoli e/o a proporre un adeguato piano di formazione dei lavoratori.

Il RSPP può essere condannato per lesioni gravi a danno del lavoratore?

Nel caso in cui un RSPP non abbia valutato e segnalato una situazione pericolosa può essere condannato per lesioni gravi a danno del lavoratore.

Il RSPP è sempre responsabile della mancata formazione?

La Corte di Cassazione è intervenuta personalmente su questa tematica affermando che è compito del RSPP proporre un adeguato programmazione di formazione sulla sicurezza dei lavoratori, ma è compito del datore di lavoro assicurarsi che tutti i dipendenti la seguano. Il RSPP, quindi, se ha svolto il suo compito di proposta, non può essere considerato responsabile della mancata formazione dei lavoratori.